Tutti i soggetti coinvolti in un cessione del quinto traggono beneficio da questa operazione che consente di alimentare il sistema creditizio nazionale.
In primis i richiedenti che possono usufruire di un diritto non subordinato ad ipotesi di accettazione da parte di chi lo concede, se non il rispetto dei requisiti minimi richiesti.
Il vantaggio per banche e finanziarie è godere della capitalizzazione delle somme e della tutela della garanzia fornita dal datore di lavoro, nel caso specifico dei dipendenti statali lo Stato, nel provvedere alla restituzione delle rate periodiche prelevando quanto previsto direttamente in busta paga.
Per l’amministrazione di appartenenza un accrescimento dei benefici a favore dei propri dipendenti, nonchè la capacità di estendere convenzione con istituti eroganti ritenuti più idonei a soddisfare le esigenze, in conformità e nel rispetto delle tabelle comparative inpdap, per l’applicazione dei tassi di interesse più convenienti.
Tali rapporti di convenzione consenteno fra gli altri, a tutti i dipendenti della Benemerita, di accedere a un canale preferenziale in cui la concessione di somme fino a €40000 è garantita, con applicazione di interessi molto bassi e competitivi, in ragione fissa per tutta la durata del periodo di ammortamento.
Il calcolo della quota cedibile per lo stipendio dei carabinieri e dipendenti statali, è ottenuto proprio in ragione di tale piano di ammortamento a rate costanti, i cui parametri di riferimento sono il TAN, ossia il tasso annuo nominale e il TAEG, il tasso annuo effettivo globale che è il compendio di tutti gli interessi e oneri da corrispondere, determinanti il totale montante.
Posto, ad esempio, che il carabiniere volto a ottenere la cessione del quinto carabinieri percepisca uno stipendio di €1800 netti, la quota cedibile massima sarà pari a indicativamente di 360,00 euro.
In questo modo il carabiniere che decida di impegnare una parte del proprio stipendio, potrà preventivamente farsi un’idea di quanto effettivamente sarà tenuto a restituire secondo il piano a rate costanti, stabilito in relazione a tan e taeg, in maniera da poter valutare la veridicità di quanto, molto spesso, viene pubblicizzato da fantomatici intermediari col solo scopo di irretire clientela ignara.
Il preventivo online è fornito tramite un servizio dedicato sui siti relativi di ciascun operatore finanziario, in cui, tramite inserimento dei dati necessari ossia capitale richiesto, durata e, soprattutto, quantitativo netto della busta paga, in poche ore verrà fornito ammontare del massimo erogabile in ragione della quota cedibile, evidenziata nella richiesta avanzata all’ente di appartenenza.
Per quanto concerne l’Arma dei Carabinieri sarà l’amministrazione finanziaria del comando generale di Chieti a verificare che i calcoli fatti dall’operatore finanziario siano corretti ed autorizzare la messa in quota.
Ottenuto il preventivo migliore egli dovrà fornire ultime 3 busta paga autenticate in originale dal comando in cui si presta servizio, cud e documenti di riconoscimento con cui potrà formalizzarsi il contratto che, dopo benestare del comando , permetterà all’istituto bancario di erogare la cifra netta direttamente in conto corrente.
In ordine ai tempi necessari a questa operazione, salvo veti da parte dell’amministrazione a seguito di pregiudizi sulla capacità debitoria dell’interessato, l’espletamento burocratico si realizza nel giro di poche settimane, tempo utile per ricevere il benestare da parte del CNA, ossia il centro amministrativo nazionale dell’Arma di Carabinieri di Chieti al quale è dato l’onere della messa in quota dell’operazione.
I requisiti cui devono rispondere i dipendenti dell’Arma dei Carabinieri per l’ottenimento della cessione del quinto carabinieri, sono:
- il superamento del periodo per il passaggio in servizio permanente effettivo
- il rilascio, da parte del comando di appartenenza (in sostituzione alle ultime 3 buste paga autenticate) di un semplice attestato di servizio.
Difatti un carabiniere, come qualsiasi dipendente Statale, non può avere un’età superiore ai circa 67 anni all’atto del pagamento dell’ultima rata utile per l’estinzione totale del debito (spesso il prestito deve terminare prima del congedo volto al pensionamento.
Il calcolo della rata cedibile sarà pari dunque ad un quinto dello stipendio netto percepito per un periodo non superiore ai dieci anni ovvero 120 rate per un capitale richiesto decurtato da oneri di intermediazione davvero molto bassi, in ottemperanza a quanto previsto dalle stesse convenzioni.
La ragione per cui i diversi gruppi bancari e finanziari vedono di buon occhio la concessione di prestiti agevolati per carabinieri, sta nella garanzia di ricevere periodicamente senza ritardi l’ammontare di ogni singola rata, con in più la tutela che scaturisce dall’obbligo assicurativo per poter finalizzare il contratto.
Difatti come in ogni cessione del quinto sullo stipendio per dipendenti statali e privati, è prevista la sottoscrizione di polizze, a copertura del rischio di premorienza e dell’eventuale licenziamento a seguito di congedo anticipato con relativa esclusione dai ranghi.
Questo è il dettaglio che contraddistingue la quasi totalità dei prestiti concessi e, nel caso dei finanziamenti agevolati per carabinieri, prevede un ulteriore vantaggio tariffario per via delle convenzioni che l’Arma stipula sia con i vari istituti di credito che con le compagnie assicurative.
La cessione del quinto carabinieri è un prestito personale a tutti gli effetti, con la particolarità di non essere finalizzato ossia senza nessuna giustificazione attinente l’impiego delle somme ricevute. Inoltre è accordabile anche nei casi in cui lo storico debitorio del richiedente sia stato compromesso da segnalazione al CRIF, ovvero interessato da provvedimenti e atti, quali pignoramento e protesto.
In questi casi la capacità finanziaria del dipendente è in parte compromessa, poiché il suo stipendio sarà già soggetto a trattenute a vario titolo, per cui la possibilità di ottenere liquidità è rappresentata, oltre che dalla cessione del quinto, anche dalla delega di pagamento.
La delegazione di pagamento, conosciuta anche come doppio quinto, non è altro che un’ulteriore concessione di diritto, affinché il dipendente di una qualsiasi amministrazione Statale possa ottenere in prestito somme di denaro aggiuntive, impegnando un porzione maggiore delle spettanze mensili.
Se il quinto dello stipendio è già trattenuto dall’ente di appartenenza a copertura di altri prestiti, ovvero sia stato destinato, con provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria, al soddisfacimento di un credito vantato, lo stesso ente verificherà l’opportunità di concedere un’ulteriore quota cedibile, purché non si superi le soglie imposte dal CNA.
Il prestito delega per i dipendenti dell’Arma prevede un iter abbastanza snello, in ragione dell’impossibilità degli stessi di distrarre le somme utili al pagamento delle rate poiché direttamente trattenute in busta paga, chiaramente in merito al residuo dello stipendio che si andrà a formare.