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Rata Minima

Il concetto di rata minima è legato a quello dei rimborsi di alcuni finanziamenti, spesso in abbinamento alle cosiddette carte revolving.

Il concetto di rata minima è legato a quello dei rimborsi di alcuni finanziamenti, spesso in abbinamento alle cosiddette carte revolving, che prevedono il pagamento mensile di una cifra che non può essere mai inferiore a quella prevista dal contratto stipulato. Si tratta di una modalità di rimborso per il quale sono previsti dei pagamenti periodici continuativi che permettono all’ente creditore di recuperare il dovuto con costanza anche incassando solo cifre contenute.

Il debitore ha tre vantaggi a sua disposizione. Il primo è sicuramente l’importo basso da corrispondere mensilmente, il che gli fornisce la possibilità di avere delle risorse libere durante il mese. Un altro vantaggio è quello di avere accesso al capitale restituito con estrema semplicità e velocità, in modo da riuscire ad avere a disposizione un importo per le emergenze. L’ultimo riguarda la possibilità di versare importi supplementari oltre a alla rata minima, in modo da estinguere il debito con maggiore rapidità. 

Rata Minima

Questo aspetto è fondamentale e andrebbe sfruttato appieno per ridurre il principale difetto dei finanziamenti legati al mondo delle revolving, cioè l’alta quota di interessi che si pagano a ogni rata. Infatti possono arrivare a superare la soglia del 50% della quota mensile versata, il che vuol dire che, per esempio, su una rata di € 250, in base al contratto stipulato, solo una quota di € 120,00 andrebbe a rimpinguare il capitale totale. Qualora si attingesse frequentemente a queste risorse si finirebbe col versare sì una quota minima, ma a costo di versare importi considerevoli solo per gli interessi. Per questo motivo è di fondamentale importanza verificare sul contratto, prima di firmarlo, la quota di capitale che si restituisce ogni volta che si versa la rata minima, o meglio che viene addebitata sul conto corrente con RID. In questo caso TAN e TAEG sono dati importanti, ma restano marginali rispetto a quanti interessi si versano ogni mese.

Visto che la rata minima è un limite che fissa solo la soglia sotto la quale non si può scendere, sarebbe opportuno, se possibile, sfruttare questa caratteristica per rientrare dal debito il più rapidamente possibile in modo da versare sempre meno interessi e velocizzando così il pagamento del dovuto. Si possono effettuare dei versamenti spontanei utilizzando l’IBAN messo a disposizione dall’ente creditore, in modo che alla rata minima si aggiungano delle quote di capitale che porteranno come vantaggio un calcolo degli interessi meno pesante per la successiva rata visto che sono calcolati su tutto il capitale finanziato. 

Qualora si avesse la possibilità di estinguere l’intero debito non c’è altro da fare che contattare la finanziaria e chiedere il calcolo del capitale residuo oppure si può sempre accedere ai portali delle società creditizie dai quali sarà possibile verificare l’estratto conto. È molto importante fare attenzione alla tempistica di pagamento per evitare di versare l’importo in concomitanza con l’addebito della quota mensile che comporterebbe il rischio di versare quote eccessive di cui chiedere il rimborso. Infine, c’è sempre la possibilità di aumentare la cifra della rata minima in modo da recuperare più velocemente il capitale e versare meno interessi che impattano sul bilancio.

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