Quando si stipula un contratto di prestito, mutuo o comunque quando entro una determinata scadenza è previsto l’adempimento di un’obbligazione, se vi è ritardo si applicano interessi di mora. Questi si misurano in percentuale rispetto al credito e comportano l’aumento di quanto effettivamente dovuto.
Chi è in procinto di chiedere un prestito a un istituto di credito o banca deve tenere in considerazione la propria capacità di sostenere il pagamento delle rate, queste comprendono una quota di capitale e una quota di tasso di interesse. Nel caso infatti di ritardo pagamento per ogni rata non corrisposta nei tempi prescritti dal contratto, si applica l’interesse di mora.
Questo oltre a determinare un esborso più elevato rispetto a quello che sarebbe il normale costo della rata, comporta anche ulteriori conseguenze. In particolare il ritardo nel rimborso di una o più rate del finanziamento comporta la segnalazione alle Centrali dei Rischi Finanziari.

Si risulta così cattivi pagatori con ulteriori conseguenze perché solitamente non viene concesso credito a chi presenta un elevato rischio di insolvenza ed uno dei fattori che banche e istituti di credito hanno in maggiore considerazione per valutare l’affidabilità di un potenziale cliente, è proprio la segnalazione come cattivi pagatori. Questo può portare problemi soprattutto a chi ha un’attività autonoma e di conseguenza può avere bisogno di liquidità per continuare la produzione. La misura degli interessi di mora e i termini entro i quali devono essere versati nella maggior parte dei casi sono previsti all’interno del contratto.
Nel caso in cui questi non siano indicati in modo espresso, trova applicazione articolo 5 del Decreto Legislativo n. 231/2002, cioè si applicano gli interessi legali di mora, questi corrispondono al saggio di interesse stabilito dalla BCE per il semestre in corso. In base all’articolo 1219 del codice civile se non è prevista una scadenza determinata del prestito o della rata, per la messa in mora è necessaria un’intimazione o una richiesta scritta per invitare il debitore al pagamento. Nel caso in cui invece siano previsti dei termini di scadenza (il caso più frequente) la messa in mora scatta in maniera automatica.
Voci Correlate