Non è difficile diventare cattivi pagatori o protestati. È sufficiente essere stati in ritardo nella copertura di un prestito, o non aver pagato una o più rate per entrare a far parte dei cosiddetti cattivi pagatori o protestati. Le motivazioni possono essere le più diverse: l’arrivo di una spesa improvvisa che ha richiesto di temporeggiare sulla copertura del prestito, oppure una semplice dimenticanza nell’assicurarsi di aver versato tutte le rate previste.
Chiunque sia stato irregolare - secondo i termini di contratto del proprio prestito - nella copertura delle rate di rimborso, viene segnalato come cattivo pagatore o protestato alla CRIF (Centrale Rischi Finanziari), un database che raccoglie on line tutti i dati e le informazioni dei cattivi pagatori o protestati, finalizzato a fornire uno strumento di verifica della reputazione creditizia del richiedente prestito al momento della domanda. I cattivi pagatori o protestati rimangono nelle liste della CRIF per un arco di tempo proporzionale all’inadempienza segnalata, da 12 a 36 mesi. In questo periodo, i cattivi pagatori o protestati difficilmente possono accedere ai prestiti personali in quanto considerati ad alto tasso di rischio inadempienza. Nonostante la segnalazione alla CRIF, ci sono comunque forme di prestiti personali aperte anche a chi rientra o è rientrato nella categoria dei cattivi pagatori o protestati.
Sia il prestito cambializzato sia la cessione del quinto offrono l’opportunità di accedere al credito indipendentemente dal fatto di essere stati segnalati alla CRIF come cattivi pagatori o protestati.
Entrambi sono forme di prestito personale a tasso fisso e non finalizzato, ma presentano delle differenze sostanziali nelle modalità di accesso, nelle metodiche di rientro e nelle garanzie richieste.
La cessione del quinto si rivolge a dipendenti pubblici, parapubblici, statali, privati e ai pensionati in quanto la restituzione del prestito avviene tramite una trattenuta mensile sullo stipendio o sul cedolino della pensione, pari al massimo a un quinto di esso. Il prestito cambializzato, invece, non ha un target di riferimento, visto che utilizza la cambiale come metodo di rimborso. Ad ogni scadenza della cambiale, il cliente deve obbligatoriamente recarsi presso la banca o l’ente finanziario che ha concesso il prestito per versare la rata stabilita. Sicuramente, la cessione del quinto permette una maggior tranquillità nella gestione del prestito grazie all’addebito automatico della rata sullo stipendio o sulla pensione, e nell’accesso immediato alla richiesta di finanziamento tramite procedura on line, il prestito cambializzato invece è diventato un modo obsoleto di ottenere credito oltre ad essere quasi del tutto in disuso.
Come anticipato, queste due forme di finanziamento possono essere considerate tipologie di prestiti per cattivi pagatori e protestati, ma differiscono, oltre che per le modalità di rimborso, per le garanzie richieste.
Infatti, la cessione del quinto ha come garanzia principale la certezza dello stipendio o della pensione, la stabilità del reddito per i dipendenti pubblici, e il TFR per i dipendenti privati; mentre il prestito cambializzato ha, come dice il nome, la cambiale stessa come titolo di credito che conferisce al creditore la facoltà di agire nei confronti del debitore in caso di insolvenza.
Questo vuol dire che qualora il cliente non sia in grado di coprire regolarmente il debito, la banca o l’ente finanziario può procedere al pignoramento dei suoi beni per recuperare l’importo necessario per saldare il prestito. Per tutelarsi gli istituti di credito richiedono buone garanzie. Se il richiedente del prestito cambializzato non possiede garanzie soddisfacenti può avvalersi di un garante, ossia di un soggetto che si fa carico della responsabilità di saldare i pagamenti qualora il cliente non dovesse essere in grado di pagare le rate.
Ciò non accade con la cessione del quinto, trattandosi di un prestito a firma singola, senza garante e tutelato da una doppia polizza assicurativa rischio vita/impiego, in caso di morte o licenziamento del cliente.
- accumulare i vari prestiti in corso in un’unica rata mensile;
- ridefinire il piano di ammortamento, prolungare il finanziamento, ottenere una rata più leggera da sostenere;
- richiedere nuova liquidità.
- rata e tasso fissi;
- trattenuta della rata unica sulla mensilità dello stipendio o sul cedolino della pensione;
- accesso alla richiesta prestito anche ai cattivi pagatori o protestati, senza garante o ulteriori garanzie oltre a quelle necessarie per usufruire di questa forma di prestito personale.